San Venanzio
Storia
Attorno all'anno Mille la località di S. Venanzio si trovava leggermente spostata a nord-ovest di quella attuale, nell’odierna via Piatesa, all’altezza delle vie Castello e Guazzatoio dove, nel corso del XIV secolo, la famiglia Piatesi di Bologna costruì un castello e dove, vi era la chiesa dedicata a S. Venanzio.
Proprietaria della chiesa era l'abbazia di Pomposa e la giurisdizione dell'abbazia su detta chiesa terminò prima del 1336, quando non riceve più visite da parte dei suoi monaci.
In seguito la chiesa di San Venanzio entrò a far parte della Diocesi di Bologna e venne inserita sotto la giurisdizione della vicina pieve di San Vincenzo fino alla fine del XIX sec.
Il 19 marzo 1751, la disastrosa "rotta della Panfilia" con conseguente inondazione del territorio circostante rese impraticabile la chiesa e il castello. Perciò la sede parrocchiale fu spostata nel piccolo oratorio di proprietà della famiglia Degnadini dedicato a S. Anna. L’oratorio fu in più occasioni ristrutturato fino a diventare una chiesa con tre altari.
Nel 1839 il parroco don Giosafatte Bertacchini fece costruire, dalla ditta Giuseppe Brighenti, il campanile ancora oggi esistente, e nel 1843 lo dotò di quattro campane.
L’attuale chiesa di S.Venanzio fu costruita in tre anni dal parroco don Gaetano Pasquini, che la portò a termine nel 1876, dopo aver demolito l'oratorio di Sant'Anna, in condizioni precarie, e troppo piccolo per poter contenere i fedeli durante le sacre funzioni.
A seguito del terremoto del 2012 la chiesa venne chiusa ed in seguito restaurata e riaperta al culto il 16 giugno 2019.
I parroci di San Venanzio dal 1600 in poi.
Nome |
Dal |
Al |
Don Tommaso Rondini |
1568 |
1574 |
Don Francesco Rigosa |
1569 |
1574 |
Don Simone Gonzaga |
1574 |
1595 |
Don Flaminio Pandolfi |
1595 |
1623 |
Don Giovanni Orlandini |
1623 |
|
Don Givanni Battista Guinetti |
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1679 |
Don Annibale Maestrini |
1680 |
1697 |
Don Giovanni Maria Cremonini |
1697 |
1710 |
Don Giuseppe Castagnoli |
1710 |
1718 |
Don Antonio Melotti |
1718 |
1726 |
Don Ippolito Cassiano Parma |
1726 |
1748 |
Don Angelo Michele Parma |
1748 |
1754 |
Don Domenico Maria Frassini |
1754 |
1774 |
Don Andrea Garavini |
1774 |
1814 |
Don Domenico Nanni (in supplenza) |
1814 |
1817 |
Don Giulio Righetti |
1817 |
1835 |
Don Giosafatte Bertacchini |
1836 |
1864 |
Don Gaetano Pasquini |
1864 |
1913 |
Don Luigi Zamboni |
1914 |
1959 |
Don Pio Cavallina |
1960 |
1986 |
Don Andrea Astori |
1986 |
1998 |
Don Giampalolo Trevisan |
1998 |
2012 |
Don Matteo Prosperini |
2012 |
2021 |
Don Marco Malavasi |
2021 |
|
La chiesa attuale (riaperta nel 2019, dopo i restauri post terremoto del 2012) è l’ultima versione della parrocchiale di S. Venanzio, costruita fra il 1874 e il 1876 dall’architetto Giuseppe Brighenti, su commissione dell’allora parroco don Gaetano Pasquini, che è ricordato nella lapide sulla controfacciata anche in qualità di decoratore della chiesa.
A navata unica con cappelle laterali, ha il presbiterio inquadrato da quattro colonne e spalancato con effetto scenografico, grazie al fatto che le ultime due cappelle hanno la stessa altezza degli archi del presbiterio.
La pala dell’altare maggiore, che raffigura la Madonna, il Bambino e i Santi Venanzio e Sebastiano, eseguita da un pittore centese, Antonio Guandalini (1833), è compresa all’interno di un apparato architettonico, vago ricordo del Barocco.
In due cappelle laterali si trovano opere del pittore locale Alessandro Maccaferri (1857-1925): S. Antonio Abate e S. Filomena; quest’ultima è una copia della pala eseguita nel 1839 da Antonio Muzzi per la chiesa della SS.ma Trinità di via Santo Stefano a Bologna. Nelle altre due cappelle, i due altari sono dedicati al Ss.mo Crocifisso e alla Madonna del Rosario.
Secondo
i documenti conservati nell’archivio parrocchiale, il fonte battesimale sarebbe
l’unico arredo superstite dell’antica chiesa che si trovava accanto al castello
della famiglia Piatesi: la vasca di marmo rossiccio presenta un rilievo abraso
che lascia intravedere appunto lo stemma della famiglia bolognese.
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