Chiesa dei Santi Venanzio e Filomena

San Venanzio

Dove si trova?
Festa del Patrono San Venanzio: 18 Maggio
Festa della Patrona Santa Filomena : prima domenica di Settembre (non celebrata presso la Ns. Parrocchia)

San Venanzio e Santa Filomena

Storia

Attorno all'anno Mille la località di S. Venanzio si trovava leggermente spostata a nord-ovest di quella attuale, nell’odierna via Piatesa, all’altezza delle vie Castello e Guazzatoio dove, nel corso del XIV secolo, la famiglia Piatesi di Bologna costruì un castello e dove, vi era la chiesa dedicata a S. Venanzio.

Proprietaria della chiesa era l'abbazia di Pomposa e la giurisdizione dell'abbazia su detta chiesa terminò prima del 1336, quando non riceve più visite da parte dei suoi monaci.

In seguito la chiesa di San Venanzio entrò a far parte della Diocesi di Bologna e venne inserita sotto la giurisdizione della vicina pieve di San Vincenzo fino alla fine del XIX sec.

Il 19 marzo 1751, la disastrosa "rotta della Panfilia" con conseguente inondazione del territorio circostante rese impraticabile la chiesa e il castello. Perciò la sede parrocchiale fu spostata nel piccolo oratorio di proprietà della famiglia Degnadini dedicato a S. Anna. L’oratorio fu in più occasioni ristrutturato fino a diventare una chiesa con tre altari.

Nel 1839 il parroco don Giosafatte Bertacchini fece costruire, dalla ditta Giuseppe Brighenti, il campanile ancora oggi esistente, e nel 1843 lo dotò di quattro campane.

L’attuale chiesa di S.Venanzio fu costruita in tre anni dal parroco don Gaetano Pasquini, che la portò a termine nel 1876, dopo aver demolito l'oratorio di Sant'Anna, in condizioni precarie, e troppo piccolo per poter contenere i fedeli durante le sacre funzioni.

A seguito del terremoto del 2012 la chiesa venne chiusa ed in seguito restaurata e riaperta al culto il 16 giugno 2019.

Cronotassi parroci

I parroci di San Venanzio dal 1600 in poi.

Nome

Dal

Al

Don Tommaso Rondini

1568

1574

Don Francesco Rigosa

1569

1574

Don Simone Gonzaga

1574

1595

Don Flaminio Pandolfi

1595

1623

Don Giovanni Orlandini

1623

 

Don Givanni Battista Guinetti

 

1679

Don Annibale Maestrini

1680

1697

Don Giovanni Maria Cremonini

1697

1710

Don Giuseppe Castagnoli

1710

1718

Don Antonio Melotti

1718

1726

Don Ippolito Cassiano Parma

1726

1748

Don Angelo Michele Parma

1748

1754

Don Domenico Maria Frassini

1754

1774

Don Andrea Garavini

1774

1814

Don Domenico Nanni (in supplenza)

1814

1817

Don Giulio Righetti

1817

1835

Don Giosafatte Bertacchini

1836

1864

Don Gaetano Pasquini

1864

1913

Don Luigi Zamboni

1914

1959

Don Pio Cavallina

1960

1986

Don Andrea Astori

1986

1998

Don Giampalolo Trevisan

1998

2012

Don Matteo Prosperini

2012

2021

Don Marco Malavasi

2021

 

Arte

La chiesa attuale (riaperta nel 2019, dopo i restauri post terremoto del 2012) è l’ultima versione della parrocchiale di S. Venanzio, costruita fra il 1874 e il 1876 dall’architetto Giuseppe Brighenti, su commissione dell’allora parroco don Gaetano Pasquini, che è ricordato nella lapide sulla controfacciata anche in qualità di decoratore della chiesa.

A navata unica con cappelle laterali, ha il presbiterio inquadrato da quattro colonne e spalancato con effetto scenografico, grazie al fatto che le ultime due cappelle hanno la stessa altezza degli archi del presbiterio.

La pala dell’altare maggiore, che raffigura la Madonna, il Bambino e i Santi Venanzio e Sebastiano, eseguita da un pittore centese, Antonio Guandalini (1833), è compresa all’interno di un apparato architettonico, vago ricordo del Barocco.  

In due cappelle laterali si trovano opere del pittore locale Alessandro Maccaferri (1857-1925): S. Antonio Abate e S. Filomena; quest’ultima è una copia della pala eseguita nel 1839 da Antonio Muzzi per la chiesa della SS.ma Trinità di via Santo Stefano a Bologna. Nelle altre due cappelle, i due altari sono dedicati al Ss.mo Crocifisso e alla Madonna del Rosario.

Secondo i documenti conservati nell’archivio parrocchiale, il fonte battesimale sarebbe l’unico arredo superstite dell’antica chiesa che si trovava accanto al castello della famiglia Piatesi: la vasca di marmo rossiccio presenta un rilievo abraso che lascia intravedere appunto lo stemma della famiglia bolognese.